Le vendite al dettaglio a novembre 2021 segnano un calo su base mensile che preoccupa i consumatori.
L’Istat ha reso noto i dati sull’andamento delle vendite al dettaglio a novembre 2021, dove si rileva un diminuzione delle vendite del -0,4% sul valore e -0,6% in volume.
Le sofferenze maggiori vengono segnate nel comparto delle vendite dei beni alimentari del -0,9% in valore e -1,2% in volume. Un dato allarmante del settore, un importante indice delle difficoltà delle famiglie.
Difficoltà, disagio e povertà
La diminuzione della spesa, nel comparto agroalimentare, è il sintomo della grave difficoltà e disagio sociale che vivono i cittadini, e ancor di più se consideriamo il forte rialzo dei prezzi relativi ai beni settoriali.
Non si può non considerare, inoltre, delle aspettative che i cittadini avevano riposto verso un superamento della pandemia, che alla luce delle campagne anti covid, inevitabilmente hanno influenzato consumi, abitudini e comportamenti.
Il Governo Italiano, deve raccogliere i segnali che arrivano da questo andamento di settore e dia risposte adeguate, in termini di sostegno alle famiglie che hanno subito duramente le conseguenze della crisi determinata dalla Pandemia.
Serve rilancio occupazionale, in misure di contrasto alla povertà che lotta con tutti gli aumenti degli ultimi mesi; serve una riforma fiscale equa e redistributiva tesa a privilegiare i redditi medio-bassi.
Il futuro vede aumenti
Secondo le stime dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, i cittadini italiani nel 2022 si ritroveranno ad affrontare aumenti medi annui di +1.228,80€ a famiglia.
Sono aumenti veramente insostenibili per molte famiglie, e in assenza di provvedimenti adeguati, crescerà la disparità sociale del settore agroalimentare, con la conseguente contrazione della domanda interna, che porterà ripercussioni su tutto l’intero sistema produttivo.